Scritto da Segretariato Generale della Missione MCCJ e da
Overblog
«Nel 1965 la Dichiarazione conciliare Dignitatis humanaefu approvata in un contesto storico significativamente diverso da quello attuale, anche a riguardo del tema che ne costituiva l’argomento centrale, ossia quello della libertà religiosa nel mondo moderno.» Così inizia l’ultimo documento della Commissione Teologica Internazionale sulla libertà religiosa. ll nuovo rischio è l’ atteggiamento di neutralità dello stato «come indifferenza che finge l’irrilevanza della cultura religiosa e dell’appartenenza religiosa nella costituzione del soggetto democratico reale», una sorta di «totalitarismo morbido» che impone «di fatto… l’emarginazione, se non l’esclusione, dell’espressione religiosa dalla sfera pubblica». Una delle conseguenze di ciò è il “fondamentalismo” che «non sembra un semplice ritorno più “osservante” alla religiosità tradizionale. Questa radicalizzazione è connotata spesso da una specifica reazione alla concezione liberale dello Stato moderno, a motivo del suo relativismo etico e della sua indifferenza nei confronti della religione.»
«In 1965 the Vatican II Declaration Dignitatis humanae was approved in a historical context significantly different from the present one, also with regard to the theme that constituted its central subject, that of religious freedom in the modern world.» This is how the last document of the International Theological Commission on Religious Freedom begins. The new risk is the attitude of the state neutrality «as indifference that pretends the irrelevance of religious culture and religious belonging in the constitution of the real democratic subject», a sort of «soft totalitarianism» that imposes «in fact... the marginalization, if not the exclusion, of religious expression from the public sphere». One of the consequences of this is "fundamentalism" which «does not seem to be a simple, more "observant" return to traditional religiosity. This radicalization is often characterized by a specific reaction to the liberal conception of the modern state, because of its ethical relativism and its indifference to religion.»